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Cittadini che partecipano ai lavori del gruppo "Cuggiono Democratica"

Blog di Cuggiono Democratica

2 GIUGNO FESTA DELLA REPUBBLICA

Cafiero Filippelli_Donna che cuce la bandiera italiana_1920 ca

Cafiero Filippelli_Donna che cuce la bandiera italiana_1920 ca

Oggi celebriamo la Festa della Repubblica, nata il 2 giugno 1946. Questa data è strettamente legata ad altre date: 25 aprile 1945 giorno della liberazione del nostro paese dalla dittatura fascista e dall’occupazione nazista e il 1° gennaio 1948 giorno in cui entrò in vigore la nostra Carta Costituzionale.

 

In questa ricorrenza, ricordiamo il 74° anniversario del Referendum nel quale gli Italiani, chiamati alle urne il 2 giugno 1946 per scegliere la nuova forma istituzionale dello stato, scelsero la Repubblica.

 

In quel giorno, le libertà civili e politiche, per oltre 20 anni umiliate dal regime fascista che portò ad una guerra disastrosa, diventarono nel voto, di nuovo realtà per gli uomini e soprattutto per tutte le donne che in quell'anno, il 1946, lo esercitarono per la prima volta.

Nello stesso giorno vennero indette le elezioni per l'Assemblea Costituente, incaricata di elaborare la nuova Carta Costituzionale, in sostituzione del vecchio Statuto Albertino.

 

Il 2 giugno del 1946 fu anche un momento di liberazione e un’affermazione di libertà. Libertà di scelta, libertà di opinione, libertà di voto. Il suffragio universale riconobbe alle donne il ruolo fondamentale che esse hanno sempre occupato, e occupano, nella società italiana. Ma libertà è anche responsabilità. Essere liberi significa anche accettare la libertà degli altri, significa rispetto per l’altro e correttezza dei propri pensieri e delle proprie azioni.

 

L’On. Piero Calamandrei, in una suo discorso pronunciato il 2 giugno 1955 disse:

"La Repubblica non fu e non doveva essere soltanto un cambiamento di forma di governo: doveva essere, e sarà, qualcosa di più profondo, di più sostanziale: il rinnovamento sociale e morale di tutto un popolo; la nascita di una nuova società e di una nuova civiltà".

 

Dimostrare di credere nell’unità e di un nuovo modo di essere società è possibile, anche nella vita quotidiana, che deve ritrovare  soprattutto in questo difficile periodo, concordia e collaborazione.

 

La globalizzazione, la crisi economica e finanziaria prima, la pandemia da covid-19 ora, stanno acuendo problemi quali la mancanza di lavoro e di prospettive che rischiano di produrre una nuova frantumazione e sfaldamento nella società.

 

Non dobbiamo permetterlo, c’è una nuova unità che dobbiamo costruire, un’unità civica e civile; Ritrovare l’unità vuol dire ritrovare fiducia nelle proprie risorse e nelle energie buone che abbiamo.

 

In particolare questo 2 Giugno, lo viviamo sicuramente con una attesa molto grande, stiamo attraversando un tempo difficile per il futuro della nostra comunità e di molti nostri concittadini. Abbiamo, giustamente, il timore di non essere sufficientemente attrezzati  per arginare questa crisi.

 

È inderogabile prendere atto della eccezionalità del momento storico in cui ci troviamo e della necessità di ricostruire quel patto sociale che scaturì dalla Resistenza e dalla stagione Costituente; significa, pur nelle diversità di proposte e di idee, saper dialogare e confrontarsi costruttivamente.

 

Solidarietà, dignità, giustizia, libertà e condivisione  sono  principi base della Costituzione Repubblicana e del  patto sociale che ne è scaturito. Aspetti che dobbiamo assolutamente riprendere, riscoprire, far tornare prioritari, attuarli.

 

In fondo la carta Costituzionale fissando dei principi generali ci ha sempre chiesto di non essere immobili ma di muoverci per attuarla. Le nuove problematiche ci impongono di indagare e capire nuove soluzioni, guardare a nuovi orizzonti, sempre avendo come riferimento la Costituzione.

 

Questa è l’eredità che ci hanno lasciato i nostri padri Costituenti, lavorare perché i  principi fondanti, siano conosciuti, perseguiti e difesi.

Molti di quei principi rimangono ancora inattuati, disattesi a volte attaccati. Per questo e a maggior ragione, in un momento così critico per la Nazione,  siamo tutti chiamati a riaffermare e difendere quel patto  sociale che scaturì  dalla passione democratica di donne e uomini che ci hanno restituito la libertà e la volontà di essere un solo popolo.

 

Ricordiamoci sempre che la Repubblica e la Costituzione  sono nate da sacrifici immensi, da tante vite donate per un ideale di società dove pace, giustizia, uguaglianza, libertà, pari dignità, tolleranza  fossero i pilastri della vita comune.

 

Sappiamo mostrarci sempre orgogliosi di essere cittadini della Repubblica Italiana.

Viva la Repubblica, Viva la Costituzione.

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